top of page
Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

🇮🇹 LA RETE. 🇵🇹 A REDE. 🇬🇧 THE NETWORK. (Unrevised translation)




🇮🇹 LA RETE.

Lasciare le reti, per entrare in rete e fare rete.

Commento al Vangelo della Domenica 21 gennaio 2024 (III. TO-B)

Mc 1,14-20 (Pescatore di uomini)

I.

Di fronte ad ogni scoperta o novità ci sono sempre quelli che vogliono ostacolare il progresso. Avvenne per esempio con l’invenzione della scrittura e della produzione di libri che secondo questi tali avrebbero segnato un regresso e imprigrimento delle persone le quali non avrebbero più esercitato la mente nel memorizzare tante cose che ora potevano ritrovare comodamente per iscritto. Lo stesso avvenne con l’invenzione della calcolatrice e dei computer che avrebbero atrofizzato la capacità di fare i calcoli (quando in realtà hanno aiutato a fare calcoli astronomici impossibili per la mente umana). Così ora con l’intelligenza artificiale, in modo speciale con ChatGPT (e la sua versione .4) c’è chi sostiene renderebbero l’uomo più stupido e ostaggio delle macchine più intelligenti di lui che penseranno al suo posto.

Di fronte ad ogni novità appaiono schiere di reazionari, antimodernisti o “indietristi…” come li chiama Papa Francesco. Basti solo vedere le reazioni alla recente dichiarazione sulle benedizioni delle coppie irregolari o dello stesso sesso.

Riguardo a Internet, il direttore di Radio Maria padre Livio Fanzaga, aveva affermato che “Satana sa utilizzare Internet e tutti i mezzi di comunicazione molto meglio di noi”. Per fortuna che i nostri Papi negli ultimi decenni hanno mostrato un’apertura di fronte alla rivoluzione digitale senza intraprendere inutili e sterili crociate. Certo non hanno mancato di rilevare anche le criticità di questo fenomeno: Benedetto XVI ha ricordato i rischi della virtualità con l'”esaltazione della violenza” e del “degrado sessuale” e ha richiamato la necessità di un controllo, altrimenti come aveva già detto il Papa San Giovanni Paolo II, sarebbe come avere una biblioteca senza bibliotecario. Gli ultimi Papi hanno portato la Chiesa e i fedeli a vedere in questa rivoluzione digitale più un’opportunità che un pericolo: “Per la Chiesa il nuovo mondo del cyberspazio chiama alla grande avventura dell’uso delle sue potenzialità per trasmettere il messaggio divino”.

Anche per i Padri Sinodali la rete Internet non è una minaccia, ma una nuova strada di evangelizzazione da percorrere con libertà, prudenza e responsabilità: “Siamo chiamati a diventare “l’Apostolo Paolo digitale del Terzo Millennio”.

Il Messaggio per la Giornata della pace del primo gennaio di quest’anno (2024) dal titolo “Intelligenza artificiale e Pace” in modo originale mostra come le sfide che l’ I. A. pone sono quindi non solo tecniche, ma anche antropologiche, educative, sociali e politiche.

II.

Anche il Vangelo di oggi della chiamata dei primi quattro apostoli, ci parla di reti. Quando Gesù chiama Simone e Andrea, il vangelo ci dice “E subito lasciarono le reti e lo seguirono”. Loro abbandonano le reti, ma Gesù farà loro riprendere le reti, anche se in un’altra dimensione, per pescare non più pesci, ma uomini: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. Le nuove reti che hanno usato per pescare gli uomini sono quelle della predicazione, dell’invio nei villaggi circostanti, dell’operare prodigi… Quali reti Gesù inviterebbe ad usare oggi, oltre a quelle già usate? Penso che inviterebbe ad usare anche la rete di internet per pescare tanti uomini e donne che altrimenti sarebbero irraggiungibili.

La chiamata degli apostoli che abbiamo ascoltato ora nel vangelo, non riguarda la vocazione dei sacerdoti o delle suore, ma la chiamata di ciascun fedele a diventare pescatore o pescatrice di uomini e donne: ecco che ciascuno di noi deve prendere coscienza di essere non solo destinatario ma anche protagonista dell’evangelizzazione.

E cosa dobbiamo annunciare? Il Vangelo: “Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio”. Oggi Marco ha riportato le prime parole pronunciate da Gesù «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Non dobbiamo avere una laurea in teologia o in marketing e comunicazione, basta conoscere e cercare di vivere il Vangelo per poterlo annunziare. E noi come cattolici, a differenza dei protestanti che hanno come riferimento solo la Bibbia (Sola Scriptura), abbiamo anche il Magistero della Chiesa, la Tradizione. Perciò impegniamoci anche nella conoscenza del Magistero della Santa Chiesa che cerca di rileggere e incarnare il Vangelo nella realtà di questo mondo in continua trasformazione.

III.

Come l’enciclica Laudato Si’ e le esortazioni apostoliche “Querida Amazonia” e “Laudate Deum” hanno posto la Chiesa al centro del dibattito internazionale sull’ecologia e la salvaguardia della casa comune, così pure i vari interventi degli ultimi decenni sul mondo digitale, inseriscono la Chiesa in un ruolo di primo piano nel dibattito in corso con un contributo originale.

La rete è occasione di amicizia, di incontro (anche se virtuali) con persone di tutto il mondo che non avrei mai conosciuto. Papa Benedetto XVI ha sottolineato che la rete deve unire,  “che il mondo digitale sia un mondo veramente accessibile a tutti” superando così il pericolo del “digital divide” (la divisione digitale che aumenterebbe la frattura tra paesi ricchi e poveri) e l’ “apartheid digitale”: “Sarebbe un grave danno per il futuro dell’umanità – denuncia il papa – se i nuovi strumenti della comunicazione, che permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida e efficace, non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell’informazione e della socializzazione umana”.

IV.

Per concludere.

L’invito di oggi è quello di lasciare le reti che ci ingabbiano e ci soffocano in tante cose inutili, per riprendere le reti e entrare in rete, per “pescare” a Gesù gli uomini e le donne del nostro tempo.

Padre Antonio Spadaro sostiene che la rete è un contesto in cui la fede è chiamata ad esprimersi per connaturalità, e quindi non uno spazio di propaganda ma di testimonianza, dove deve trasparire lo stile dei cristiani che vivono la rete.

Come per la salvaguardia della casa comune Papa Francesco ci invita a uno stile di vita più sobrio, riducendo il consumo di carburanti fossili, l’uso della plastica e il consumo di carne, così siamo invitati a salvaguardare la casa comune della rete entrando in rete e facendo rete con le altre realtà cristiane presenti in internet (e sono tantissime), per scambiare esperienze e confermarci reciprocamente nella fede.

Anche il Patto Educativo Globale ci invita a fare rete, a entrare in rete con gli altri.

Come Dio ci ha resi custodi del mondo della natura con il compito di proteggerlo dallo sfruttamento selvaggio, dalla sporcizia e dell’inquinamento, così oggi ci invita a essere custodi del mondo digitale per sfruttare al meglio le sue potenzialità per la crescita e il beneficio di tutti, seminando bellezza con i nostri commenti positivi, blog, webpage, canali Youtube, profili Facebook, Instagram, TikTok etc. Se gli antichi missionari attraversavano fiumi e scalavano montagne per annunciare il Vangelo, noi, attraverso la rete possiamo arrivare ancora più lontano di loro e pescare molti più uomini e donne a Cristo. E allora: Buona pesca a tutti.


  • Musica di sottofondo: Yunchan Lim - Liszt: Liebestraum No.3 [Live]





🇵🇹 A REDE.

Deixar as redes, para entrar na rede e estar na rede.

(Vídeo e texto em🇵🇹 português)

Comentário ao Evangelho de domingo, 21 de janeiro de 2024 (III. TO-B)

Mc 1,14-20 (Pescador de homens)

I.

Perante qualquer descoberta ou novidade, há sempre quem queira impedir o progresso. Foi o caso, por exemplo, da invenção da escrita e da produção de livros, que, segundo essas pessoas, marcaram um retrocesso e um endurecimento do povo, que já não exercitava a sua mente na memorização de tantas coisas que agora podia comodamente encontrar por escrito. O mesmo aconteceu com a invenção da calculadora e dos computadores que, alegadamente, atrofiaram a capacidade de fazer cálculos (quando, na verdade, ajudaram a tornar os cálculos astronómicos impossíveis para a mente humana ,ais acessíveis). Assim, agora com a inteligência artificial, especialmente com o ChatGPT (e a sua versão .4), há quem afirme que ela tornaria o homem mais burro e refém de máquinas mais inteligentes que ele, que pensarão por ele.

Perante cada novidade, surgem legiões de reaccionários, anti-modernistas ou "indietristas..." como lhes chama o Papa Francisco. Basta ver as reacções à recente declaração sobre as bênçãos dos casais irregulares ou do mesmo sexo.

Em relação à Internet, o diretor da Rádio Maria, Padre Livio Fanzaga, disse que "Satanás sabe usar a Internet e todos os meios de comunicação muito melhor do que nós". Felizmente, os nossos Papas das últimas décadas mostraram uma abertura à revolução digital, sem se envolverem em cruzadas inúteis e estéreis. Evidentemente, não deixaram de assinalar os aspectos críticos deste fenómeno: Bento XVI recordou os riscos da virtualidade com a "exaltação da violência" e a "degradação sexual" e lembrou a necessidade de controlo, caso contrário, como já tinha dito São João Paulo II, seria como ter uma biblioteca sem bibliotecário. Os últimos Papas levaram a Igreja e os fiéis a encarar esta revolução digital mais como uma oportunidade do que como um perigo: "Para a Igreja, o novo mundo do ciberespaço convida à grande aventura de utilizar as suas potencialidades para transmitir a mensagem divina".

Também para os padres sinodais, a Internet não é uma ameaça, mas um novo caminho de evangelização a percorrer com liberdade, prudência e responsabilidade: "Somos chamados a tornar-nos o 'Apóstolo Paulo digital do terceiro milénio'.

A Mensagem para o Dia da Paz, a 1 de janeiro deste ano (2024), intitulada "Inteligência Artificial e Paz", mostra de forma original como os desafios colocados pela I. A. não são, portanto, apenas técnicos, mas também antropológicos, educativos, sociais e políticos.

II.

O Evangelho de hoje, sobre o chamamento dos primeiros quatro apóstolos, fala-nos também de redes. Quando Jesus chama Simão e André, o Evangelho diz-nos: "E eles deixaram imediatamente as redes e seguiram-no". Deixaram as redes, mas Jesus fá-los-á voltar a pegar nas redes, embora numa outra dimensão, para pescar já não peixes, mas homens: "Vinde após mim, farei de vós pescadores de homens". As novas redes que utilizaram para pescar homens são as da pregação, do envio às aldeias vizinhas, da realização de prodígios... Que redes convidaria Jesus a utilizar hoje, para além das já utilizadas? Penso que nos convidaria também a utilizar a Internet para pescar muitos homens e mulheres que, de outra forma, não estariam ao nosso alcance.

O apelo dos apóstolos, que acabámos de ouvir no Evangelho, não tem a ver com a vocação dos padres ou das freiras, mas com o apelo de cada crente a tornar-se pescador ou pescadora de homens e mulheres: aqui, cada um de nós deve tomar consciência de que não é apenas destinatário, mas também protagonista da evangelização.

E o que é que devemos anunciar? O Evangelho! "Jesus partiu para a Galileia, anunciando o Evangelho de Deus". Marcos relata hoje as primeiras palavras de Jesus: "O tempo está cumprido e o Reino de Deus está próximo; arrependei-vos e acreditai no Evangelho". Não precisamos de ter uma licenciatura em teologia ou em marketing e comunicação, precisamos apenas de conhecer e tentar viver o Evangelho para o proclamar. E nós, católicos, ao contrário dos protestantes que só têm a Bíblia (Sola Scriptura) como referência, temos também o Magistério da Igreja, a Tradição. Por isso, empenhemo-nos também no conhecimento do Magistério da Santa Igreja, que procura reler e encarnar o Evangelho na realidade deste mundo em constante mudança.

III.

Assim como a encíclica Laudato Si' e as exortações apostólicas "Querida Amazónia" e "Laudato Deum" colocaram a Igreja no centro do debate internacional sobre a ecologia e a preservação da casa comum, assim também as várias intervenções das últimas décadas sobre o mundo digital colocam a Igreja na vanguarda do debate em curso, com um contributo original.

A web é uma oportunidade de amizade, de encontro (ainda que virtual) com pessoas de todo o mundo que eu nunca teria conhecido. O Papa Bento XVI sublinhou que a Net deve unir "o mundo digital para ser um mundo verdadeiramente acessível a todos", ultrapassando assim o perigo do 'digital divide' (a fratura digital que aumentaria a fratura entre países ricos e pobres) e do 'apartheid digital': «Seria um sério dano para o futuro da humanidade - denuncia o papa - se as novas ferramentas de comunicação, que permitem compartilhar conhecimento e informação de forma mais rápida e eficaz, não fossem tornadas acessíveis àqueles que já estão economicamente e socialmente marginalizados ou se apenas ajudassem a aumentar a lacuna que separa os pobres das novas redes que estão se desenvolvendo a serviço da informação e da socialização humana».

IV.

Para concluir.

O convite de hoje é para deixar as redes que nos prendem e nos sufocam em tantas coisas inúteis, para retomar as redes e entrar na rede, para "pescar" para Jesus os homens e as mulheres do nosso tempo.

O padre Antonio Spadaro argumenta que a rede é um contexto no qual a fé é chamada a exprimir-se por conaturalidade e, portanto, não é um espaço de propaganda, mas de testemunho, onde deve transparecer o estilo dos cristãos que vivem a rede.

O Pacto Educativo Global também nos convida a entrar na rede, a trabalhar em rede com os outros.

Tal como o Papa Francisco nos convida a um estilo de vida mais sóbrio, reduzindo o consumo de combustíveis fósseis, o uso de plástico e o consumo de carne, também nós somos convidados a salvaguardar a casa comum da rede, associando-nos e colocando-nos em rede com as outras realidades cristãs presentes na Internet (e são muitas), para trocar experiências e confirmarmo-nos mutuamente na fé.

Tal como Deus nos fez guardiães do mundo da natureza com a tarefa de o proteger da exploração selvagem, da sujidade e da poluição, também hoje nos convida a ser guardiães do mundo digital para aproveitar ao máximo as suas potencialidades para o crescimento e o benefício de todos, semeando beleza com os nossos comentários positivos, blogues, páginas web, canais YouTube, perfis Facebook, Instagram, TikTok, etc. Se os antigos missionários atravessaram rios e subiram montanhas para anunciar o Evangelho, nós, através da rede, podemos chegar ainda mais longe do que eles e pescar muitos mais homens e mulheres para Cristo. Portanto: boa pesca para todos.


  • Música de fundo: Yunchan Lim - Liszt: Liebestraum No.3 [Live]


🇬🇧 THE NETWORK. (Unrevised translation)

(Video and text in 🇬🇧 English)

Leaving the nets, to enter into a network.

Commentary on the Gospel for Sunday, 21 January 2024 (III. TO-B)

Mk 1:14-20 (Fisherman of men)

I.

In the face of every discovery or novelty there are always those who want to hinder progress. This was the case, for example, with the invention of writing and the production of books, which, according to these people, marked a regression and hardening of the people, who no longer exercised their minds in memorising so many things that they could now comfortably find in writing. The same was the case with the invention of the calculator and computers that allegedly atrophied the ability to do calculations (when in fact they helped make astronomical calculations impossible for the human mind). So now with artificial intelligence, especially with ChatGPT (and its .4 version) there are those who claim they would make man dumber and hostage to machines smarter than him that will think for him.

In the face of every novelty, legions of reactionaries, anti-modernists or "indietrists..." as Pope Francis calls them, appear. Just look at the reactions to the recent statement on the blessings of irregular or same-sex couples.

Regarding the Internet, the director of Radio Maria, Father Livio Fanzaga, said that "Satan knows how to use the Internet and all means of communication much better than we do". Fortunately, our Popes in recent decades have shown an openness to the digital revolution without engaging in useless and sterile crusades. Of course, they have not failed to point out the critical aspects of this phenomenon: Benedict XVI recalled the risks of virtuality with the 'exaltation of violence' and 'sexual degradation' and recalled the need for control, otherwise, as Pope Saint John Paul II had already said, it would be like having a library without a librarian. The last Popes have led the Church and the faithful to see this digital revolution more as an opportunity than a danger: "For the Church, the new world of cyberspace calls to the great adventure of using its potential to transmit the divine message".

Also for the Synod Fathers, the Internet is not a threat, but a new road of evangelisation to be travelled with freedom, prudence and responsibility: "We are called to become the 'digital Apostle Paul of the Third Millennium'.

The Message for the Day of Peace on the first of January this year (2024) entitled 'Artificial Intelligence and Peace' in an original way shows how the challenges posed by I. A. pose are therefore not only technical, but also anthropological, educational, social and political.

II.

Today's Gospel of the call of the first four apostles also tells us about networks. When Jesus calls Simon and Andrew, the gospel tells us 'And immediately they left the nets and followed him'. They left the nets, but Jesus will make them take up the nets again, albeit in another dimension, to fish no longer fish, but men: "Come after me, I will make you fishers of men". The new nets they used to fish for men are those of preaching, of sending out to the surrounding villages, of working wonders... What nets would Jesus invite people to use today, in addition to those already used? I think he would also invite us to use the Internet to fish many men and women who would otherwise be unreachable.

The call of the apostles that we have just heard in the Gospel, is not about the vocation of priests or nuns, but the call of each believer to become a fisherman or fisher of men and women: here each of us must become aware that we are not only recipients but also protagonists of evangelisation.

And what must we proclaim? The Gospel: 'Jesus went into Galilee, proclaiming the gospel of God'. Today Mark reported the first words spoken by Jesus 'The time is fulfilled and the kingdom of God is at hand; repent and believe in the gospel'. We do not have to have a degree in theology or marketing and communication, we only need to know and try to live the Gospel in order to proclaim it. And we as Catholics, unlike Protestants who only have the Bible (Sola Scriptura) as a reference, we also have the Magisterium of the Church, Tradition. Therefore, let us also engage in the knowledge of the Magisterium of the Holy Church, which seeks to re-read and incarnate the Gospel in the reality of this ever-changing world.

III.

Just as the encyclical Laudato Si' and the apostolic exhortations 'Querida Amazonia' and 'Laudate Deum' have placed the Church at the centre of the international debate on ecology and the preservation of the common home, so too the various interventions in recent decades on the digital world place the Church at the forefront of the ongoing debate with an original contribution.

The web is an opportunity for friendship, for meeting (albeit virtually) people from all over the world whom I would never have met. Pope Benedict XVI emphasised that the Net must unite "the digital world to be a world that is truly accessible to all", thus overcoming the danger of the 'digital divide' (the digital divide that would increase the divide between rich and poor countries) and 'digital apartheid': "It would be a serious detriment for the future of humanity," the pope denounces, "if the new tools of communication, which allow knowledge and information to be shared more quickly and effectively, were not made accessible to those who are already economically and socially marginalised, or if they only contributed to increasing the gap separating the poor from the new networks that are developing at the service of information and human socialisation.

IV.

To conclude.

Today's invitation is to leave the nets that cage us and suffocate us in so many useless things, to take up the nets again and enter the net, to "fish" for Jesus the men and women of our time.

Father Antonio Spadaro argues that the net is a context in which faith is called to express itself by connaturality, and therefore not a space of propaganda but of witness, where the style of Christians living the net must transpire.

The Global Compact on Education also invites us to network, to network with others.

Just as Pope Francis invites us to a more sober lifestyle, reducing the consumption of fossil fuels, the use of plastic and the consumption of meat, so we are invited to safeguard the common house of the web by joining in and networking with the other Christian realities present on the internet (and they are many), to exchange experiences and confirm each other in the faith.

Just as God made us custodians of the world of nature with the task of protecting it from wild exploitation, dirt and pollution, so today He invites us to be custodians of the digital world to make the most of its potential for the growth and benefit of all, sowing beauty with our positive comments, blogs, webpages, YouTube channels, Facebook profiles, Instagram, TikTok, etc. If the ancient missionaries crossed rivers and climbed mountains to proclaim the Gospel, we, through the net can reach even further than them and fish many more men and women for Christ. So: Good fishing to all.


  • Background music: Yunchan Lim - Liszt: Liebestraum No.3 [Live]


54 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


Post: Blog2 Post
bottom of page