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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

LA POESIA SI È FATTA CARNE





Natale del Signore


Siamo tutti pellegrini. Il Giubileo dell'Anno Santo, con il suo motto "Pellegrini di speranza", ci ricorda che la terra non è la meta finale, ma un luogo di passaggio. Ci invita a riscoprire che il nostro pellegrinare non è un vagabondare senza meta, ma un cammino pieno di speranza. Una speranza non effimera, ma fondata sulla certezza che il Signore verrà, perché è già venuto.

I Vangeli dell'Infanzia, che ascoltiamo in questi giorni, sono ricchi di pellegrini: Maria e Giuseppe in viaggio verso Betlemme, i pastori che corrono ad annunciare la nascita del bambino, i Magi che arrivano da lontano seguendo una stella, la Sacra Famiglia che va in Egitto... tutti si mettono in cammino, mossi dalla speranza. E noi? Che cosa facciamo? Restiamo immobili, spaparanzati sul divano?

John Keats, il giovane e affascinante poeta del Romanticismo, definito il poeta della bellezza, sa cogliere il sublime anche nelle cose più semplici. Per lui la felicità risiede nell'attesa. Non un'attesa vuota, riempita soltanto di parole. Keats che da poeta conosce la potenza delle parole, ci avverte che anche le più liriche, se non si traducono in azioni, restano vuote. In una delle sue poesie più struggenti, rivolta all'amata che non corrisponde al suo amore, scrive: “Dici di amarmi...” Ma quel dire, privo di gesti, non basta.

L'amore di Dio, invece, non si ferma alle parole. Dio, che è la Parola, si è fatto carne. Il “Verbum caro factum est” del Natale è l'amore che si incarna, che si rende visibile e tangibile. Questo è il cuore del Natale e l'invito del Giubileo: trasformare le parole d'amore e di speranza in gesti d'amore e di speranza. A Natale, non limitiamoci a dire “ti amo”, ma dimostriamolo prendendoci cura di chi ci sta accanto. Il Natale, in fondo, non è altro che questo: la Parola, la Poesia che si fa carne. Perché l'amore è autentico solo quando si incarna. Altrimenti, come ci ricorda Keats, sono solo parole.


Buon Natale e Felice Anno Santo.


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Voglio ringraziare tutti coloro che lungo quest'anno hanno letto i miei testi. Come avete visto, nelle mie riflessioni (meno questa di natale), cerco di seguire più o meno lo schema suggerito dalla “Evangelii Gaudium”: parto da 1. un'IMMAGINE, tratta dalla letteratura, arte, cultura, attualità, etc., per suscitare l'attenzione e introdurre a 2. l'IDEA centrale del Vangelo della domenica, e concludo con 3. un'EMOZIONE che spinga all'AZIONE.

Chi volesse inviarmi dei commenti, saluti, osservazioni, critiche o consigli, li leggerò molto volentieri. Ecco l'indirizzo email: eziolorenzobono@hotmail.com

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