top of page

🇮🇹 INTELLIGENZA ARTIFICIALE (Chat-GPT) 🇵🇹 INTELIGÊNCIA ARTIFICIAL (Chat-GPT)

Aggiornamento: 12 feb 2023


🇮🇹 INTELLIGENZA ARTIFICIALE (Chat-GPT)

(testo e video in 🇮🇹 italiano)

Una riflessione per la VI Domenica del Tempo Comune A (12-2-2023)

< Mt. 5,17-37 (Ma io vi dico)

I.

Nel novembre dello scorso anno (2022) è stato lanciato il nuovo e rivoluzionario strumento linguistico chiamato ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in "trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo") capace di dialogare con l’uomo al tal punto da rendere quasi impossibile riconoscere se chi sta interagendo è un essere umano o una macchina (un’evoluzione esponenziale dell’intelligenza artificiale dai primi esperimenti rudimentali degli anni 50 di Turing il “padre” dell’informatica ). Le prestazioni di questo nuovo strumento sono sorprendenti e in continuo perfezionamento e siamo tutti grandemente in attesa nel vedere a quali sviluppi porterà l’umanità.

Come ad ogni novità ci sono sempre però i “bastian contrario” cioè coloro che di fronte ad ogni cambiamento e novità, invece di aprirsi al nuovo che viene e cercare di orientarlo al miglioramento della vita di tutti, annunciano previsioni catastrofiche e apocalittiche. Sono i cosiddetti “luddisti” (come erano chiamati quegli operai della GranBretagna che nel XIX secolo reagirono violentemente contro le introduzioni delle macchine nell’industria perché avrebbero causato disoccupazione e salari più bassi. Prendono il nome dall'operaio Ned Ludd, che nel 1779 avrebbe infranto un telaio).

II.

I “luddisti” ci sono sempre stati, ossia coloro che oppongono resistenze di fronte ad ogni novità. Anche San Paolo (nelle lettere che stiamo leggendo in questi giorni nella liturgia delle ore) ci parla delle lotte che doveva travare contro i tradizionalisti i quali volevano far circoncidere (secondo la legge antica) i nuovi convertiti al cristianesimo.

Anche Gesù ebbe a che fare con i “luddisti” del suo tempo. Nel vangelo di oggi infatti deve difendersi proprio dai loro attacchi, perché con la sua “Buona nuova” (Eu-anghelion = Evangelo) deve spiegare che non è venuto ad abolire la legge e i profeti. Siamo ancora nell’ambito del discorso delle Beatitudini, il grande manifesto di rinnovamento di Gesù che oltrepassa la legge di Mosè. (Le Beatitudini sono la nostra Magna Carta e non i 10 comandamenti o tutte le altre leggi dell’Antico Testamento). Gesù non distrugge il passato ma lo trasforma, va dritto nel cuore della legge. Per questo dice: «non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto». Gesù infatti non abolisce, ma rinnova radicalmente la legge dal più profondo. Lo abbiamo sentito più volte ripetere: «è stato detto, MA IO VI DICO». Non butta via il passato ma lo eleva a qualcosa di più.

Per spiegare questa idea Papa Francesco in un incontro con i Rettori e Professori Universitari in un convegno sul Patto Educativo Globale, ci ha proposto come modello la figura mitologica di Enea il quale, fuggendo dalla sua città di Troia in fiamme, salva il suo vecchio padre Anchise caricandoselo sulle spalle e il suo figlioletto Ascanio prendendolo per mano: salva la tradizione e il futuro. Enea è la metafora ideale di uomo che sa vivere il presente con il ricordo del passato e lo sguardo rivolto al futuro: tradizione e innovazione insieme. Invece gli “indietristi” (uno dei tanti neologismo inventati da Papa Francesco che vuol dire tradizionalisti) rifiutano ogni innovazione (luddisti), e i “futuristi” (il movimento avanguardista di inizio secolo passato) buttano via la storia e il passato (Marinetti e il movimento futurista voleva bruciare tutti i musei).

III.

Gesù nel vangelo di oggi recupera i valori del passato per farne molto di più, per rilanciare il futuro, quello del “Regno dei cieli”. Parla a noi cristiani di un di più rispetto agli altri: «se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli»: gli scribi e farisei osservano regole, leggi, come funzionari che fanno lo stretto necessario per essere in regola. A noi invece chiede di andare oltre, vivere non da funzionari ma da figli che stanno al di sopra delle regole, della legge, perché l’unica legge che osservano è quella dell’amore che ci assimila sempre più a Dio del quale siamo stati creati a immagine e somiglianza.

Quindi come figli, non basta “non uccidere”, ma dobbiamo andare oltre, rispettare l’altro nel profondo, senza adirarsi con lui, senza offenderlo o calunniarlo. Riconciliandoci con lui e andandogli incontro non “se tu hai qualcosa contro di lui”, ma se percepisci che “lui ha qualcosa contro di te”. Devi fare tu il primo passo. Quando due sono in lite non ci sono vittime e colpevoli, ma entrambi sono colpevoli, perché anche la supposta vittima deve andare incontro all’altro che “ha qualcosa contro di te”. Se l’altro ha qualcosa contro di me, significa forse che qualcosa che ho detto o fatto è stato letto o interpretato in modo contrario alle mie intenzioni, significa forse che non sono stato chiaro nel dare il messaggio, che non ho trovato la modulazione di frequenza giusta per comunicare.

Non basta “non commettere adulterio” ma devi amare e rispettare il tuo partner con tutto il tuo cuore rispettandolo nella sua alterità e sacralità e non volerlo ridurre ad un oggetto dei tuoi piaceri o dei tuoi comodi.

Non basta “non giurare il falso” ma non si deve giurare affatto, essere totalmente trasparenti: «Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno». Se sono costretto a giurare è perché non sono credibile. E poi non dobbiamo mai giustificarci, non serve. Come già abbiamo detto altre volte: chi non crede in te, anche se ti giustificherai mille volte, non ti crederà mai. E chi invece crede in te, non ha bisogno di nessuna giustificazione.

IV.

Un consiglio che Gesù ci dà è quello di stare attenti e intervenire subito per risolvere un problema appena si presentano i primi sintomi. (In medicina si dice che appena appaiono i primi sintomi di un dolore bisogna prendere subito un’aspirina o una medicina che possa strozzare sul nascere il malanno, perché più aumenta più diventa difficile farlo passare). Per questo Gesù usa quell’immagine forte del cavare l’occhio o tagliare la mano: intervenire subito, senza lasciare che il male degeneri, perché poi diventa quasi impossibile vincerlo. Se si apre una breccia al peccato questo irrompe prepotentemente e fa una strage. Manzoni nei Promessi Sposi riassume magistralmente in una frase l’inizio della catastrofe nella vita di Gertrude, la monaca di Monza, la quale di fronte all’ammiccamento dello “scellerato” Egidio, Manzoni dice che “La sventurata rispose”. E fu l’inizio della fine.

Non dobbiamo rispondere agli ammiccamenti del male se no, come una piccola breccia che si insinua in una diga, la squarcerà e non si potrà contenere la forza violenta delle acque che ci trascinerà via con sé.

V.

Il 30 gennaio di quest’anno è stata lanciata una nuova versione del ChatGPT di cui dicevo all’inizio. Vogliamo credere che queste novità porteranno nuovi e maggiori benefici all’umanità. Ricordiamoci però che questi strumenti sono solo macchine, robot, che faranno tutto quello per cui sono stati programmati dall’uomo, e non potranno prendere decisioni se non quelle per le quali sono state programmate. Sta a noi considerarle sempre e solo macchine, e non “affezionarci” a loro come se si trattasse di persone. Come accadde nell’interessante film A.I. (Intelligenza Artificiale, la cui musica del film sentiamo in sottofondo) dove una madre finì per amare come um figlio il robot che riproduceva perfettamente il proprio figlioletto morto. La madre amava una macchina come se fosse un essere umano, così come tanti amano gli animali, i propri cani, più degli esseri umani.

C’è un “di più”, ci ricorda Gesù, che è solo dell’uomo e che nessuna macchina o animale potrà avere, un di più unicamente umano e per questo divino, perché solo noi siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio, non i robot o gli animali. È questa la grande verità dell’uomo con la quale neppure il più intelligente dei ChatGPT potrà mai competere.


(Nella musica di fondo: Where Dreams Are Born (Piano Cover) A.I. Artificial Intelligence)



🇵🇹 INTELIGÊNCIA ARTIFICIAL (Chat-GPT)

(texto e vídeo em 🇵🇹 português)

Uma reflexão para o VI Domingo do Tempo Comum A (12-2-2023)

< Mt 5,17-37 (Mas eu vos digo)

I.

No mês de Novembro do ano passado (2022) houve o lançamento da revolucionária nova ferramenta linguística chamada ChatGPT (Chat Generative Pre-Trainer Transformer, traduzível em "transformador pré-instruído gerador de programas de diálogo") capaz de dialogar com os humanos a tal ponto que é quase impossível reconhecer se aqueles que interagem são humanos ou máquinas (uma evolução exponencial da inteligência artificial desde as primeiras experiências rudimentares dos anos 50 feitas por Turing o "pai" da informática). O desempenho desta nova ferramenta é espantoso e em constante melhoria e estamos todos ansiosamente à espera de ver a que desenvolvimentos ela conduzirá.

No entanto, como em qualquer novidade, há sempre os "contrários", ou seja, aqueles que, face a cada mudança e novidade, em vez de se abrirem ao novo que está a chegar e tentarem orientá-lo para melhorar a vida de todos, anunciam previsões catastróficas e apocalípticas. São os chamados "Luddites”, como eram chamados aqueles trabalhadores na Grã-Bretanha que no século XIX reagiram violentamente contra a introdução de máquinas na indústria porque causariam desemprego e salários mais baixos. Receberam o nome do trabalhador Ned Ludd, que alegadamente partiu um tear em 1779.

II.

Sempre houve 'Luddites', ou seja, aqueles que resistem a tudo o que é novo. Até São Paulo (nas cartas que estamos a ler nestes dias na liturgia das horas) nos fala das lutas que teve de enfrentar contra os tradicionalistas que queriam que os novos convertidos ao cristianismo fossem circuncidados (de acordo com a lei antiga).

Jesus também teve de lidar com os 'Luddites' do seu tempo. No Evangelho de hoje Ele tem de se defender precisamente contra os ataques deles, porque com a sua "Boa Nova" (Eu-anghelion = Evangelho) Ele tem de explicar que não veio para abolir a lei e os profetas. Estamos ainda no contexto do discurso das Bem-aventuranças, o grande manifesto de renovação de Jesus que vai para além da lei de Moisés (As Bem-aventuranças são a nossa Carta Magna e não os 10 mandamentos ou todas as outras leis do Antigo Testamento). Jesus não destrói o passado mas transforma-o, Ele vai directamente ao coração da lei. É por isso que Ele diz: "Não vim para abolir, mas para dar pleno cumprimento. Em verdade vos digo, até que o céu e a terra tenham passado, não passará um único iota ou um único travessão da Lei sem que tudo tenha sido cumprido". Pois Jesus não suprime, mas renova radicalmente a lei a partir das profundezas. Ouvimo-Lo dizer muitas vezes: "foi dito, MAS EU VOS DIGO". Ele não deita fora o passado mas eleva-o a algo mais.

Para explicar esta ideia, o Papa Francisco, num encontro com Reitores e Professores Universitários numa Conferência sobre o Pacto Educativo Global no ano passado, propôs como modelo a figura mitológica de Enéas que, fugindo da sua cidade incendiada de Tróia, salva o seu velho pai Anchises carregando-o sobre os ombros e o seu jovem filho Ascanius tomando-o pela mão: ele salva a tradição e o futuro. Enéas é a metáfora ideal de um homem que sabe viver no presente com a memória do passado e o seu olhar voltado para o futuro: tradição e inovação juntos. Em vez disso, os "indietristas" (um dos muitos neologismo inventados pelo Papa Francisco que quer dizer “tradicionalistas”) rejeitam toda a inovação (como os “Luddites”), e os "futuristas" (o movimento vanguardista da viragem do século passado) deitam fora a história e o passado (Marinetti e o movimento futurista queriam queimar todos os museus).

III.

Jesus no Evangelho de hoje recupera os valores do passado para fazer muito mais deles, a fim de relançar o futuro, o do "Reino dos Céus". Ele fala-nos a nós cristãos de um “mais” do que outros: "se a vossa justiça não exceder a dos escribas e fariseus, não entrareis no reino dos céus": os escribas e fariseus observam regras, leis, como funcionários que fazem o mínimo necessário para estar em ordem. Em vez disso, Jesus pede-nos para irmos mais longe, para vivermos não como funcionários mas como filhos que estão acima das regras, acima da lei, porque a única lei que observam é a do amor que nos assimila cada vez mais a Deus, a cuja imagem e semelhança fomos criados.

Portanto, como cristãos, não é suficiente "não matar", mas devemos ir mais longe, respeitar a outra pessoa no fundo, sem nos zangarmos com ela, sem a ofender ou difamarmos. Reconciliar-se com o outro e ir ao seu encontro não "se tiveres algo contra ele", mas se perceberes que "ele tem algo contra ti". É preciso dar o primeiro passo. Quando dois estão brigados, não há vítimas e perpetradores, mas ambos são culpados, porque mesmo a suposta vítima tem de ir encontro ao outro “que tem algo contra si". Se o outro tem algo contra mim, significa talvez que algo que eu disse ou fiz foi lido ou interpretado contrariamente às minhas intenções; significa talvez que eu não fui claro ao dar a mensagem, que não encontrei a modulação de frequência certa para comunicar.

Não basta "não cometer adultério" mas é preciso amar e respeitar o seu parceiro de todo o coração, respeitando-o na sua alteridade e sacralidade e não querendo reduzi-lo a um objecto dos seus prazeres ou da sua conveniência.

Não basta "não jurar falsamente" mas nunca se deve jurar, precisa ser totalmente transparente: "Que o seu discurso seja: 'Sim, sim', 'Não, não'; quanto mais é do Maligno”. Se me pedem de jurar, é talvez porque não sou credível. E depois nunca nos devemos justificar, não há necessidade. Como já dissemos outra vez: aquele que não acredita em ti, mesmo que te justifiques mil vezes, nunca acreditará em ti. E aquele que acredita em ti, por outro lado, não precisa de qualquer justificação.

IV.

Um conselho que Jesus nos dá é que tenhamos cuidado e intervenhamos imediatamente para resolver um problema assim que os primeiros sintomas surjam. (Em medicina, diz-se que assim que aparecem os primeiros sintomas de uma dor, deve-se tomar imediatamente uma aspirina ou um medicamento que possa cortar a doença no rebento, porque quanto mais aumenta, mais difícil se torna fazê-la passar). É por isso que Jesus usa essa imagem forte de arrancar o olho ou cortar a mão (que não levar ao pé da letra, se não estaríamos todos cegos e alejados), significa intervir imediatamente, sem deixar que o mal se degenere, porque depois torna-se quase impossível eliminá-lo. Se uma brecha é aberta ao pecado, rebenta de forma prepotente e causa estragos. No romance “Promessi Sposi”, Manzoni resume magistralmente numa frase o início da catástrofe na vida de Gertrude, a freira de Monza, que, confrontada com o piscar do 'malvado' Egidio, Manzoni diz: ‘La sventurata rispose’ (A infeliz respondeu). E foi o início do fim.

Não devemos responder aos guinchos do mal se não, como uma pequena brecha que se insinua numa barragem, ela irá rasgá-la e não poderemos conter a força violenta das águas que nos arrastará com ela.

V.

A 30 de Janeiro deste ano 2023, foi lançada uma nova versão do ChatGPT, que mencionei no início. Queremos acreditar que estas novas tecnologias trarão novos e maiores benefícios para a humanidade. Recordemos, contudo, que estas ferramentas são apenas máquinas, robôs, que farão tudo o que foi programado pelo homem para fazer, e não serão capazes de tomar outras decisões além daquelas para as quais foram programadas. Cabe-nos sempre considerá-las apenas máquinas, e não "apegar-se" a elas como se fossem pessoas. Como foi o caso do interessante filme A.I. (Inteligência Artificial, cuja música do filme se ouve ao fundo) onde uma mãe acabou por amar como um filho o robô que reproduziu perfeitamente o seu próprio pequeno filho morto. A mãe amava uma máquina como se fosse um ser humano, assim como muitos amam os animais, os seus cães, mais do que os seres humanos.

Há um "mais", recorda-nos Jesus, que é apenas do homem e que nenhuma máquina ou animal pode ter, um mais que é unicamente humano e portanto divino, porque só nós fomos criados à imagem e semelhança de Deus, não os robôs ou animais. Esta é a grande verdade do homem com a qual nem mesmo o ChatGPT mais inteligente alguma vez poderá competir.


(Na música de fundo: Where Dreams Are Born (Piano Cover) A.I. Artificial Intelligence)


42 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Σχόλια


Post: Blog2 Post
bottom of page