INNAMORATI < Gv. 20,19-23 *Una riflessione per Domenica 31-05-2020
I.
Si racconta che Steve Jobs quando creò la sua equipe di collaboratori, durante la prima riunione di lavoro questi gli dissero: dicci cosa dobbiamo fare e noi lo compiremo. E Steve rispose: che cosa? Se volevo persone che solamente eseguissero quello che dicevo, avrei chiamato persone qualunque e che mi sarebbero costate molto meno. Io vi ho scelti perché mi diciate voi cosa dobbiamo fare. Steve Jobs era un grande leader, credeva nella genialità dei suoi collaboratori, sapeva tirar fuori dagli altri il meglio di se stessi.
II.
Anche Gesù era un grande leader, ha creduto nella capacità dei suoi discepoli, ha saputo vedere al di là delle apparenze. E infatti quella manciata di sgangherati discepoli, paurosi, infedeli, litigiosi, sono riusciti a spargere il Vangelo in tutto il mondo. Gesù ha preso la loro vita e ne ha fatto molto di più. Da un gruppetto di paurosi ne ha fatto un centro propulsivo che ha invaso il mondo intero. E come c’è riuscito? Inviando lo Spirito Santo! Lo Spirito è ciò che rende geniali, creativi, giovani, innovatori, e non ripetitori di dottrine o formule trite e ritrite. Lo Spirito crea leaders (guide carismatiche) e non semplici followers (seguaci). Con lo Spirito irrompe nel mondo, nella Chiesa, in ciascuno di noi la novità, la bellezza, la gioia, la giovinezza, la forza. III.
Allora le nostre pastorali non devono limitarsi a un balbettio ripetitivo che ripropone antiche formule e azioni basate sulla falsa certezza del “si è sempre fatto così”. Non restiamo a piagnucolare su noi stessi ma ricerchiamo con entusiasmo come poter ancora far innamorare di Dio gli uomini d’oggi. Lo Spirito esige lo sforzo di rischiare cammini nuovi.
Tempo fa una ragazza mi raccontava che aveva sposato un giovane che conosceva da molto tempo e che faceva parte della sua cerchia di amici. Per anni si frequentavano come tutti gli altri amici e solo dopo alcuni anni che si conoscevano si sono accorti una dell’altro, si sono guardati con occhi nuovi, si sono innamorati e si sono sposati. Qualcosa di simile può succedere anche con la nostra fede: possiamo passare molti anni frequentando la Chiesa, ricevendo i sacramenti, pregando... ma senza essere innamorati di Dio. Come i due amici che si sono sposati avrebbero potuto continuare a essere amici normali, senza nulla di eccezionale tra loro, così anche noi possiamo passare tutta la nostra vita come cristiani normali, senza nulla di eccezionale. È possibile. Però che differenza tra essere normali e essere innamorati! Un essere normale cammina, un innamorato vola. Un normale parla, un innamorato canta. Un normale pensa, un innamorato sogna. Se noi vogliamo possiamo continuare a camminare, parlare, pensare ma... volare, cantare, sognare è tutt’altra cosa.
IV.
Proviamo ad accorgerci della presenza dello Spirito in noi, a riconoscere come Lui è stato sempre presente nella nostra vita. Pensiamo a quei momenti in cui tutto ci pareva perduto, e poi invece è apparsa una luce in fondo al tunnel. Pensiamo a quelle volte che abbiamo trovato soluzione ai nostri problemi, saranno state dettate dal caso, o dalla fortuna? E ai quei momenti più disperati e di sofferenza dai quali siamo poi usciti, come è stato possibile? Sará stato solo un caso? E se siamo ancora qui oggi, nonostante tutto quello che abbiamo passato, e abbiamo ancora la forza di ergerci in piedi e di sorridere... sará solo fortuna? Cominciamo invece a guardare gli avvenimenti della nostra vita con occhi nuovi e scopriremo che in fondo non siamo mai stati soli.
Viviamo questa Pentecoste cercando di scoprire come lo Spirito Santo ci ha tenuto in vita e chissà che da cristiani normali ci trasformiamo in cristiani innamorati.
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Preghiamo con molto amore la bellissima sequenza di Pentecoste e lasciamoci inondare dall’amore Spirito Santo.
"Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal Cielo un raggio della Tua Luce. Vieni Padre dei poveri, vieni Datore dei doni, vieni Luce dei cuori. Consolatore perfetto, Ospite dolce dell'anima, dolcissimo Sollievo. Nella fatica Riposo, nella calura Riparo, nel pianto Conforto. O Luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la Tua Forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, sana ciò che sanguina, piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in Te confidano, i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna".
(eziolorenzobono@hotmail.com)
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