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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

🇮🇹 GESÙ  CUCÙ 🇵🇹 JESUS CUCO 🇬🇧 JESUS CUCKOO




🇮🇹 GESÙ  CUCÙ

(Video e testo in 🇮🇹 italiano)

Una riflessione per la Solennità dell'Epifania (6-1-2024)

<  Mt 2,1-12 (Visita dei Magi)

I.

Penso che tutti abbiate sentito la notizia della decisione di alcune maestre di una scuola in provincia di Padova che per il canto della recita di questo Natale hanno sostituito il nome Gesù con cucù. Loro si sono giustificate dicendo che l'intento era di "non creare malumori nelle famiglie dei bambini di altre religioni", in questo modo hanno creato il malcontento in tanti genitori cristiani che si sono rivoltati e non hanno mandato i loro figli alla recita.

Quelle maestre sono state imprudenti e secondo me sono anche pericolose, perché hanno dato un messaggio assolutamente negativo agli alunni, e cioè che le differenze culturali devono essere cancellate. In nome della tolleranza hanno fatto una scelta totalmente intollerante. E' la stessa logica dei talebani che anni fa hanno fatto saltare in aria le monumentali statue di Budda perché le ritenevano offensive. Se queste maestre diventassero dirigenti statli o capi di stato cosa sarebbero capace di fare in nome della tolleranza? Togliere tutti i quadri a tema religioso dai musei? Rimarebbero quasi totalmente svuotati, e resterebbero solo nature morte o ritratti di vecchi babbioni?

La tolleranza  dev'essere insegnata attraverso il rispetto di ogni cultura, che deve essere valorizzata e non cancellata. La presenza in una scuola di alunni di altre religioni e culture è una ricchezza,  un'occasione per conoscere e valorizzare anche le loro tradizioni, celebrando dove possibile anche le loro feste e ricorrenze. La diversità è un valore, come ci ricorda continuamente Papa Francesco. Uno dei sette impegni del Patto Educativo Globale riguarda propriamente l'accoglienza dell'altro, del diverso.

II.

Nel suo ultimo discorso prima di diventare Papa, il Cardinal Ratzinger aveva parlato di "dittatura del  relativismo".  Con la sua solita lucidità e straordinaria intelligenza diceva quasi vent'anni fa:

"Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie".

E' la caratteristica di una tipica mentalità che si riscontra in certi partiti dove decidono loro chi deve parlare negli spazi pubblici e chi no.

III.

La Solennità dell'Epifania che celebriamo oggi, ci presenta la manifestazione di Gesù al mondo rappresentato dai magi che vengono dall'oriente.

Il DIo Gesù Cristo, si presenta nella Solennità di oggi come la verità ultima su Dio e sull'uomo simbolizzati dai doni dell'oro, dell'incenso e della mirra. Il Dio-bambino si propone a noi nella Solennità di oggi, e non si impone. "É lui la misura del vero umanesimo -continua Ratzinger nel suo discorso-.  'Adulta' non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito – in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde – una bella parola: fare la verità nella

carità, come formula fondamentale dell’esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come 'un cembalo che tintinna' (1 Cor 13,1)".

IV.

Per concludere:

Si dice che le oche sono animali molto intelligenti. Le  oche padovane (non sto parlando delle maestre di prima) sono famose anche per la loro carne delicata.  Essendo una produzione di nicchia, sono reperibili solamente presso alcune aziende agricole o alcuni agriturismi del Padovano. Sono così famose che ne parla anche Dante nella Divina Commedia.

Anche le maestre padovane sono diventate famose ma non certo per l'intelligenza.

Sono curioso di sapere dove avranno dirottato  i re magi della loro recita di Natale. Forse invece che portare i doni al  bambino Gesù  li avranno portati al nido del cucù?

Ai tre magi chiediamo quest'anno di portare oltre ai tre doni a Gesù, un dono in più anche per noi, quello dell'intelligenza, perchè sembra stia scarseggiando molto ultimamente, e se passeranno in quel paesino del padovano, che ne lascino pure una manciatina in più.


  • Immagine di fondo: I RE MAGI (2018) Pittura da Thia Path

  • Musica di fondo: Rondò Veneziano - Cattedrali





🇵🇹 JESUS CUCO

(Vídeo e texto em 🇵🇹 português)

Uma reflexão para a solenidade da Epifania (6-1-2024)

< Mt 2,1-12 (Visita dos Magos)

I.

Não sei se ouviram a notícia da decisão de algumas professoras de uma escola da província de Pádua que substituíram o nome de Jesus por cuco na canção deste recital de Natal. Justificaram-se dizendo que a intenção era "não criar descontentamento nas famílias de crianças de outras religiões", criando assim descontentamento em muitos pais cristãos que se revoltaram e não enviaram os seus filhos à peça.

Estas professoras foram imprudentes e, na minha opinião, também perigosas, porque transmitiram uma mensagem absolutamente negativa aos alunos, nomeadamente que as diferenças culturais devem ser apagadas. Em nome da tolerância, fizeram uma escolha totalmente intolerante. É a mesma lógica dos talibãs que, há anos, explodiram estátuas monumentais de Buda por as considerarem ofensivas. Se estas professoras se tornassem dirigentes estatais ou chefes de Estado, o que é que seriam capazes de fazer em nome da tolerância? Retirar todos os quadros de temática religiosa dos museus? Estariam estes quase totalmente esvaziados, restando apenas naturezas mortas ou retratos de velhos decrépitos?

A tolerância deve ser ensinada através do respeito por todas as culturas, que devem ser valorizadas e não apagadas. A presença numa escola de alunos de outras religiões e culturas é um enriquecimento, uma oportunidade para conhecer e valorizar também as suas tradições, celebrando as suas festas e aniversários sempre que possível. A diversidade é um valor, como nos recorda continuamente o Papa Francisco. Um dos sete compromissos do Pacto Educativo Global é precisamente o de acolher o outro, o diferente.

II.

No seu último discurso antes de se tornar Papa, o Cardeal Ratzinger falou da "ditadura do relativismo".  Com a sua habitual lucidez e extraordinária inteligência, disse há quase vinte anos

"Quantos ventos de doutrina conhecemos nestas últimas décadas, quantas correntes ideológicas, quantas modas de pensamento.... O pequeno barco do pensamento de muitos cristãos tem sido, não raramente, agitado por estas ondas - atirado de um extremo ao outro: do marxismo ao liberalismo, à libertinagem; do coletivismo ao individualismo radical; do ateísmo a um vago misticismo religioso; do agnosticismo ao sincretismo, e assim por diante. Todos os dias nascem novas seitas e realiza-se o que São Paulo diz sobre o engano dos homens, sobre a astúcia que tende a induzi-los ao erro (cf Ef 4, 14). Ter uma fé clara, segundo o Credo da Igreja, é muitas vezes rotulado de fundamentalismo. Ao passo que o relativismo, ou seja, o deixar-se levar "para cá e para lá por todo o vento de doutrina", parece ser a única atitude conforme aos tempos actuais. Está a tomar forma uma ditadura do relativismo, que não reconhece nada como definitivo e deixa como medida última apenas o próprio eu e os seus desejos".

Isto é caraterístico de uma mentalidade típica de certos partidos, que decidem quem deve falar no espaço público e quem não deve.

III.

A solenidade da Epifania, que hoje celebramos, apresenta-nos a manifestação de Jesus ao mundo, representada pelos Magos vindos do Oriente.

O Deus Jesus Cristo, é apresentado na solenidade de hoje como a verdade última sobre Deus e o homem, simbolizados pelos dons de ouro, incenso e mirra. Na solenidade de hoje, o Menino-Deus propõe-se a nós e não se impõe. "Ele é a medida do verdadeiro humanismo", continua Ratzinger no seu discurso.  'Adulta' não é uma fé que segue as ondas da moda e a última novidade; adulta e madura é uma fé profundamente enraizada na amizade com Cristo. É esta amizade que nos abre a tudo o que é bom e nos dá o critério para discernir entre o verdadeiro e o falso, entre o engano e a verdade. É esta fé adulta que devemos amadurecer, é a esta fé que devemos conduzir o rebanho de Cristo. E é esta fé - só a fé - que cria a unidade e se realiza na caridade. A este propósito, S. Paulo oferece-nos - em contraste com a peripeteia constante daqueles que são como crianças agitadas pelas ondas - uma bela palavra: fazer a verdade na caridade, como fórmula fundamental da caridade.  A verdade na caridade, como fórmula fundamental da existência cristã. Em Cristo, a verdade e a caridade coincidem. Na medida em que nos aproximamos de Cristo, também a verdade e a caridade se unem na nossa vida. A caridade sem a verdade seria cega; a verdade sem a caridade seria como 'um címbalo que tin'" (1 Cor 13,1)".

IV.

Para concluir:

Diz-se que os gansos são animais muito inteligentes. Os gansos de Pádua (não estou a falar das professoras que mencionei antes) são também famosos pela sua carne delicada.  Tratando-se de uma produção de nicho, só estão disponíveis em algumas fazendas agrícolas ou em alguns agroturismos da zona de Pádua. São tão famosos que até Dante os menciona na Divina Comédia.

As professoras paduanas também se tornaram famosas, mas não certamente pela sua inteligência.

Tenho curiosidade em saber para onde terão desviado os Reis Magos na peça de Natal. Em vez de levarem os presentes ao Menino Jesus, terão levado os presentes ño ninho do cuco?

Este ano, pedimos aos três Reis Magos que levem não só os três presentes a Jesus, mas também um presente extra para nós, o da inteligência, porque parece estar a escassear ultimamente, e se por acaso forem àquela pequena aldeia da região de Pádua, que deixem um bocado a mais.


  • Imagem de fundo: I RE MAGI (2018) Pintura de Thia Path

  • Música de fundo: Rondò Veneziano - Catedrales



🇬🇧 JESUS CUCKOO (unrevised translation)

(Video and text in 🇬🇧 English)

A reflection for the Solemnity of the Epiphany (6-1-2024)

< Mt 2.1-12 (Visit of the Magi)

I.

I think you have all heard the news of the decision of some teachers in a school in the province of Padua who replaced the name Jesus with cuckoo for the song of this Christmas recital. They justified themselves by saying that the intention was "not to create discontent in the families of children of other religions", in this way they created discontent in many Christian parents who revolted and did not send their children to the play.

Those teachers were imprudent and in my opinion also dangerous, because they gave an absolutely negative message to the pupils, namely that cultural differences must be erased. In the name of tolerance they made a totally intolerant choice. It is the same logic as the Taliban who years ago blew up monumental statues of Buddha because they found them offensive. If these teachers became state leaders or heads of state, what would they be capable of doing in the name of tolerance? Remove all religious-themed paintings from museums? Would they be almost totally emptied out, and only still lifes or portraits of old fuddy-duddies remain?

Tolerance must be taught through respect for every culture, which must be valued and not erased. The presence in a school of pupils of other religions and cultures is an enrichment, an opportunity to get to know and value their traditions as well, celebrating their festivals and anniversaries wherever possible. Diversity is a value, as Pope Francis continually reminds us. One of the seven commitments of the Global Education Pact is precisely about welcoming the other, the different.

II.

In his last speech before becoming Pope, Cardinal Ratzinger spoke of the 'dictatorship of relativism'.  With his usual lucidity and extraordinary intelligence he said almost twenty years ago:

"How many winds of doctrine have we known in these last decades, how many ideological currents, how many fashions of thought.... The little boat of thought of many Christians has not infrequently been rocked by these waves - tossed from one extreme to the other: from Marxism to liberalism, to libertinism; from collectivism to radical individualism; from atheism to a vague religious mysticism; from agnosticism to syncretism, and so on. Every day, new sects are born and what St Paul says about the deceitfulness of men, about the cunning that tends to draw them into error is realised (cf Eph 4:14). Having a clear faith, according to the Creed of the Church, is often labelled as fundamentalism. Whereas relativism, i.e. letting oneself be carried "hither and thither by every wind of doctrine", appears to be the only attitude in keeping with today's times. A dictatorship of relativism is taking shape, which recognises nothing as definitive and leaves as the ultimate measure only one's own self and its cravings'.

This is characteristic of a typical mentality found in certain parties where they decide who should speak in public spaces and who should not.

III.

The Solemnity of Epiphany, which we celebrate today, presents us with the manifestation of Jesus to the world represented by the Magi coming from the East.

Jesus Christ God, is presented in today's Solemnity as the ultimate truth about God and man symbolised by the gifts of gold, frankincense and myrrh. The God-child proposes himself to us in today's Solemnity, and does not impose himself. "He is the measure of true humanism," Ratzinger continues in his address.  Adult' is not a faith that follows the waves of fashion and the latest novelty; adult and mature is a faith deeply rooted in friendship with Christ. It is this friendship that opens us to all that is good and gives us the criterion to discern between true and false, between deception and truth. This adult faith we must mature, this faith we must lead the flock of Christ to. And it is this faith - faith alone - that creates unity and is realised in charity. In this regard, St Paul offers us - in contrast to the constant peripeteia of those who are like children tossed about by the waves - a beautiful word: to do the truth in charity, as the fundamental formula of charity.

charity, as the fundamental formula of Christian existence. In Christ, truth and charity coincide. To the extent that we draw closer to Christ, truth and charity also come together in our lives. Charity without truth would be blind; truth without charity would be like "a tinkling cymbal" (1 Cor 13:1).

IV.

To conclude:

Geese are said to be very intelligent animals. The geese of Padua (I am not talking about the former masters) are also famous for their delicate meat.  Since they are a niche production, they are only available at a few farms or some agritourisms in the Padovan area. They are so famous that even Dante mentions them in the Divine Comedy.

Paduan schoolteachers have also become famous, but certainly not for their intelligence.

I am curious to know where they will have diverted the Magi of their Christmas pageant. Perhaps instead of taking the gifts to the baby Jesus they will have taken them to the cuckoo clock?

This year we ask the three Magi to bring not only the three gifts to Jesus, but also an extra gift for us, that of intelligence, because it seems to be in short supply lately, and if by chance they go to that little village in the Padua area, let them leave a little extra.


  • Background image: I RE MAGI (2018) Painting by Thia Path

  • Background music: Rondò Veneziano - Cathedrals

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