Commento di padre Ezio Lorenzo Bono
al Vangelo della XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (25/08/2024)
Gv 6,60-69
I.
Domenica scorsa dicevamo a proposito di dichiarazioni di amore, che la dichiarazione più bella non è dire “Vivo per te”, ma è dire “Vivo con te ma non per te, ma per Colui che mi ha detto di amarti fino al punto di dare la mia vita per te”. E allora, concludevo, l'amore, da un sentimento semplicemente umano e quindi finito, diventa un amore divino e quindi infinito.
Oggi parliamo di un'altra dichiarazione di amore, non "a prima vista” ma “a eterna vista”. È quella pronunciata dal nostro straordinario Roberto Benigni il 1° settembre 2021 quando alla Mostra del Cinema di Venezia ricevendo il Leone d'Oro alla carriera, si è rivolto a sua moglie Nicoletta Braschi con parole uniche: “La prima volta che ti ho conosciuta, mi ricordo, emanavi così tanta luce che ho pensato che Nostro Signore facendoti nascere avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. Guarda, è stato proprio quello che si dice un amore a prima vista. Anzi a ultima vista. Anzi a eterna vista”.
La regista Jane Campion, motivando la scelta (anche se non c'era nessun bisogno di motivare la scelta perché era evidente che Begnini meritasse quel premio) di dare il Leone d'oro alla carriera a Roberto Benigni, ha detto: “In questo momento difficile per i registi, per le persone di tutto il mondo così come qui in Italia, c'è bisogno di Roberto Benigni. È un genio comico con un cuore e una sincerità che possono incarnare la gioia. Per favore, tutti voi al festival siate pronti a innamorarvi, se non di qualcun altro, allora di Roberto Benigni. Sua moglie Nicoletta Braschi è la sua Beatrice, la sua guida, la sua bellezza scandalosa, il suo pari artistico, il suo pensiero libero, la mente aperta, il profondo stupore poetico, il suo miracolo...”.
Quando tutti i riflettori erano rivolti su di lui, Benigni ha spostato invece l'attenzione su un'altra persona, dicendo queste parole meravigliose: “Concedetemi qualche momento per dire qualcosa della persona che è nell'apice dei miei pensieri, che come dice Dante 'mparadisa la mia mente, ed è qui in sala stasera: la mia attrice prediletta, Nicoletta Braschi. Non le posso nemmeno dedicare questo premio, perché è suo. Ti appartiene, lo sai, e quindi lo dedicherai tu a chi vorrai. [...] Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni, produzione, interpretazione e ideazione dei film. Quanti film abbiamo fatto! Che poi, come si fa a misurare il tempo in film? Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza di te”.
II.
Anche il Vangelo di questa domenica ci parla di una dichiarazione di amore, quella di Pietro e degli apostoli a Gesù. Era un momento molto difficile per la missione di Gesù. Dopo aver fatto quei discorsi esigentissimi che abbiamo ascoltato in queste domeniche sul pane di vita e sul mangiare la sua carne e bere il suo sangue, tanti dei suoi seguaci capivano che le richieste di Gesù erano troppo radicali. Lui chiedeva non un'adesione di simpatia o di ammirazione, ma esigeva tutto, il dono totale di sé stessi, identificarsi con Lui per donare la propria vita. Questo era troppo per loro, quindi lo abbandonarono, ma non perché non avevano capito il suo messaggio, anzi, proprio perché lo avevano capito fin troppo bene.
Non è quello che succede ancora oggi? Tanti cristiani quando si rendono conto che seguire Gesù non è seguire una moda o una filosofia light, preferiscono abbandonare la fede. “Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”. E quando Gesù chiese ai suoi discepoli, lasciandoli totalmente liberi di scegliere: “Volete andarvene anche voi?”, ecco che abbiamo quella bellissima dichiarazione d'amore: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Io penso che Gesù si sia commosso profondamente nel sentire quelle parole, anche se non lo avrà dato a vedere. Così come ci emozioneremmo anche noi se una persona ci dicesse: “Io non vado da nessuna parte, io voglio stare sempre con te”. È una dichiarazione d'amore profonda e potente, di chi dopo aver scoperto l'Amore sa che non potrà più farne a meno. Amare davvero Gesù, ti cambia la vita.
III.In conclusione.
Se Benigni conosceva “una sola maniera di misurare il tempo” che si divideva in due parti: “con te e senza di te” riferendosi a sua moglie, per noi cristiani il tempo non si divide in due parti ma in uno solo: il tempo di Dio. Non esiste un altro tempo. Il tempo senza Dio non è tempo, non è nulla, è solo un'ombra, un'attesa, un vagare nel deserto. Senza Dio, la nostra vita perde senso, il tempo perde valore, e l'eternità diventa irraggiungibile. Anche Benigni, innamorato com'è oltre della sua donna anche di Cristo, sa che l'”amore a eterna vista” è tale, proprio perché inserito nell'amore eterno di Dio. In diverse occasioni Benigni ha parlato della sua fede con grande rispetto e devozione. Una volta ha detto che il Vangelo è “la più grande storia di amore mai raccontata,” ed io aggiungerei, è la storia infinita dell'amore nella quale si inseriscono e prendono vita tutti i nostri amori terreni che da amori finiti diventano amori infiniti.
E allora per rispondere anche noi alla domanda di Gesù gli diciamo: Signore che domande fai? “Volete andarvene anche voi?”. Ma dove vuoi che ce ne andiamo? Dopo aver amato Te non esiste più nessun'altra maniera di misurare il tempo se non quello vissuto con Te.
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