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Una riflessione per il 1° Gennaio (1-1-2022)
I.
In questi giorni della fine dell’anno e inizio dell’anno nuovo, si trovano in internet tanti suggerimenti riguardanti le “New year’s resolutions” cioè i propositi per il nuovo anno. Questa usanza di fare una lista di propositi ha un’origine molto antica, risalente all’epoca degli antichi romani, precisamente al culto del dio Giano (da cui deriva il nome del primo mese dell’anno, gennaio). I romani facevano promesse al dio Giano di pagare i loro debiti dell’anno anteriore e restituire cose prestate e altre promesse per il nuovo anno.
Il suo nome viene da “ianua” porta, o “iani” passaggio. Viene rappresentato come bicefalo (Giano bifronte, busto ai musei vaticani), come portiere che ha in mano le chiavi è preposto come protettore delle porte, entrate, passaggi, ponti… tutto ciò che riguarda l’inizio e la fine. Primo re del Lazio che fondò una città sul monte gianicolo (luogo di culto: arco di Giano, una porta a quattro porte nel foro Boario, in parte alla bocca della verità, riaperto da poco).
II.
Oggi primo giorno di gennaio, noi cristiani non prestiamo il nostro culto al dio Giano anche se viviamo a Roma, ma a un’altra ianua, Maria, tra i cui nomi c’è quello di “ianua coeli”. Sant'Ambrogio pregava: «Aprici, o Vergine, le porte del cielo, poiché ne hai le chiavi».
All’inizio dell’anno quindi non c’è modo migliore per noi di entrare nel nuovo anno se non attraverso la “ianua Coeli” Maria, colei che è stata la porta attraverso la quale Dio è entrato nel mondo (il mistero dell’incarnazione che stiamo celebrando in questo tempo natalizio) e porta attraverso la quale noi possiamo per entrare in cielo.
III.
Il primo giorno dell’anno è anche il giorno in cui celebriamo la giornata di preghiera per la pace, e nel suo messaggio Papa Francesco indica tre “resolutions” per quest’anno per raggiungere la pace: dialogo tra le generazioni; l’istruzione educazione, promuovere e assicurare il lavoro.
Riguardo all’educazione Papa Francesco dice che sono diminuiti gli investimenti per l’educazione e aumentati quelli per le armi. Appella per questo a un disarmo internazionale per promuovere “risorse finanziarie da impiegare in maniera più appropriata per la salute, la scuola, le infrastrutture, la cura del territorio”. E rilancia l’impegno per il Patto Educativo Globale.
IV.
Infine, oggi primo gennaio, oltre ai propositi che abbiamo fatto o che faremo per quest’anno, aggiungiamo quello di essere anche noi “ianua” e particolarmente “ianua pacis” porte della pace, attraverso le quali le persone possano fare esperienze di pace.
Essere persone di pace cioè persone che vogliono prendersi cura di se stessi e degli altri, perché meritiamo tutti un po’ di pace e di serenità, soprattutto in questi giorni di sofferenza.
Quindi non ispiriamoci al dio bifronte che guarda solo avanti e indietro, ma ma al nostro Dio che ci aiuta a guardare anche al nostro lato.
Per questo ho inviato gli auguri di buon anno ai mie amici attraverso le parole di Albert Camus: "Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico“.
Buon anno a tutti.
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